Non più solo confezioni in plastica, ma anche in materiali biodegradabili

Hai mai notato quanta plastica maneggiamo ogni giorno? Ormai siamo abituati a vederla ovunque, e non solo dov’è accettabile che sia. Perché, se non battiamo ciglio davanti a una grande quantità di prodotti confezionati in monodose, abbiamo anche smesso di sconvolgerci quando, buttando l’occhio fuori dal finestrino, vediamo i margini delle strade costellati di rifiuti, gettati magari da veicoli in corsa (e quindi pericolosi anche per gli altri viaggiatori). Forse, la vista di spiagge piene di bottigliette, sacchetti – e ora anche mascherine – ci fa indignare un po’ di più, ma visto che accade, per qualcuno non dev’essere così importante.

“Perché tutta questa tiritera?” ti starai chiedendo. Perché la plastica non è biodegradabile, non sparisce come per magia, non diventa parte dell’ecosistema, come possono fare carta o legno. Rimane, si spezza in frammenti così piccoli da essere invisibili a occhio nudo, ma rimane. Inquina l’acqua, l’aria, il terreno. È nociva per gli animali e, per estensione, per chi si ciba di essi (noi compresi). Secondo una ricerca commissionata dal WWFogni settimana finiamo per ingerire 5 grammi di plastica, il corrispettivo del peso di una carta di credito.

Il problema non è la plastica di per sé, ma il modo in cui viene – o non viene – smaltita. Qual è, quindi, la soluzione? Cosa possiamo fare?

Nuovi materiali d’imballo, biodegradabili e compostabili

Restringendo il campo di discussione al packaging che contiene prodotti di piccola/media taglia (alimentari e non), un metodo per iniziare a diminuire l’utilizzo di plastica c’è: impiegare altri tipi di film per il confezionamento, biodegradabili e compostabili.
Qualche esempio? Ecco qui!

  • NATURALFLEX: prodotto utilizzando viscosa di cellulosa, è a base vegetale per il 90%. È compostabile e biodegradabile sia in acque marine (questo però non vuol dire che debba finirci), sia in ambiente domestico. Oppone un’alta barriera contro gas, aromi e oli minerali. Con la possibilità di scegliere tra una versione traspirante e a una barriera, è perfetto per confezionare tutti i prodotti alimentari.
  • PLA: realizzato partendo dall’acido polilattico ricavato dall’amido di mais, è vegetale per oltre l’80%. Biodegradabile e compostabile – anche se non in ambiente domestico – è un materiale traspirante, che non presenta barriera. Questo film può essere tranquillamente impiegato in pacchetti fatti mediante macchine confezionatrici.
  • EUROBIO: si tratta di un film ecologico che, a seconda della tipologia, può essere dal 30% al 65% a base vegetale. Biodegradabile e compostabile – anche a casa – è perfetto per confezionare snack, pasta, frutta secca, prodotti da forno, così come articoli non alimentari, ad esempio appartenenti al settore moda.

Tutti questi tre tipi di film sono saldabili e stampabili, il che li rende perfetti per lavorare con le macchine Lorapack. Queste confezionatrici brevettate sono in grado di operare sia verticalmente, sia orizzontalmente, sia su piano inclinato.

Che aspetti? Contattaci e scopri se le macchine Lorapack con film biodegradabile e compostabile possono fare al caso tuo! 

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